Tra social e hacker, attacchi informatici e sorveglianza satellitare, big data e Intelligenza artificiale, giornalismo, propaganda e campagne di disinformazione.
Che cosa riusciamo a vedere dall’Italia delle operazioni belliche informatiche spesso invisibili che ci avvolgono in modo tanto poco appariscente quanto pericoloso, raramente suscitando il dovuto clamore? In particolare cosa (non) sappiamo della cyberguerra contro l’Ucraina che colpisce anche i suoi alleati? Da una parte i cyberattacchi contro le infrastrutture militari e civili e la paralisi dei settori chiavi dell’economia e della vita sociale; dall’altra le operazioni di disinformazione, la diffusione di fake news, l’uso dei social media per “orientare” la pubblica opinione. Ma se l’uso della comunicazione strategica è una prassi comune nei conflitti, da sempre, quali differenze vi sono tra cyberguerra e infoguerra? L’attuale guerra ibrida non conosce frontiere, invade persino gli spazi pubblici. Le narrazioni forzate, specie quelle veicolate dai media, sempre più fanno leva sull’emotività. In questo contesto noi cittadini di quale preparazione avremmo bisogno per individuare le manipolazioni e le false notizie che ci giungono nel contesto dell’aggressione russa? È corretto mettere sullo stesso piano – come vorrebbero alcuni approcci “equidistanti” – i diversi attacchi informatici a prescindere da quale paese o soggetto provengano? Le campagne di propaganda e contro-propaganda di tutte le parti in causa vanno trattate allo stesso modo?
L’incontro di giovedì 27 aprile 2023 si propone di affrontare insieme ad alcuni autorevoli esperti di comunicazione italiani, polacchi, ucraini aspetti meno evidenti e noti della guerra della Russia in Ucraina. Aspetti difficili da approfondire a causa sia delle conoscenze tecniche necessarie per monitorare e analizzare il fenomeno sia perché si tratta di un terreno nel quale il connubio tra interessi statali e privati, militari, economici e politici, di ricerca e di strategia, di intelligence e di sicurezza, è molto intenso. La guerra digitale la combattono perlopiù nell’ombra gruppi di hacker, di attivisti e di specialisti ma anche Istituzioni e Agenzie dedicate. Combattono in rete, sui social media, attraverso computer e cellulari, mail e post, false identità e false immagini, utilizzando in maniera fraudolenta le nuove risorse dell’Intelligenza Artificiale, mentre il conflitto dal cyberspazio si estende allo spazio extraterrestre attraverso le reti di satelliti. Per capire la velocità delle innovazioni, la rapidità nei cambiamenti di strategia e le attuali forme di guerra nello scenario digitale è necessario dotarsi di un nuovo equipaggiamento mentale, sviluppare inedite capacità analitiche e abilità ad ampio spettro intellettuale.
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