L’Archivio della Fondazione romana marchesa Janina Umiastowska è in corso di riorganizzazione e catalogazione grazie anche al co-finanziamento 2023 “Ministra Kultury i Dziedzictwa Narodowego Rzeczypospolitej Polskiej” nell’ambito del programma governativo Wspieranie Archiwów, Bibliotek i Muzeów poza Krajem. La ri-organizzazione dei fondi archivistici ha beneficiato inoltre della collaborazione di Naczelna Dyrekcja Archiwów Państwowych.
Inventario – Elenco dei fondi inventariati della Fondazione romana marchesa Janina Zofia Umiastowska
Nr | Nome del fondo | Totale voci | Totale ml. | Materiali scan. |
1 | Miscellanea di materiali relativi al 2° Corpo d’Armata polacco in Italia | 420 | 3,19 | - |
2 | Miscellanea Ryszard Demel 1945-2016 | 7 | 0,10 | - |
3 | Ognisko polskie w Rzymie [Circolo polacco d’incontri a Roma] | 18 | 0,22 | - |
4 | Rada Polaków we Włoszech [Consiglio dei Polacchi in Italia] | 32 | 0,22 | - |
5 | Polski Instytut Historyczny w Rzymie [Istituto Storico Polacco di Roma] | 38 | 0,33 | - |
6 | Centro Esperienze Internazionali [Ośrodek Studiów i Stosunków Międzynarodowych] (in corso di inventario) | - |
L’Archivio della Fondazione custodisce materiali riguardanti:
- l’archivio privato di Janina Zofia Umiastowska. Contiene scarni documenti che erano presenti nella sua abitazione romana, in maggioranza relativi all’amministrazione del patrimonio, a opere di beneficienza, a questioni personali di minuto interesse.
- l’attività della Fondazione nei primi anni del dopoguerra, periodo in cui favoriva la collaborazione scientifica internazionale e sosteneva gli artisti polacchi operanti a Roma – tra l’altro gli artisti del gruppo “Kapitol”, personalità come Józef Jarema e altri pittori legati al 2° Corpo d’Armata polacco nel Medio Oriente e in seguito riuniti a Roma nell’Art-Club o nell’associazione degli Artisti Polacchi “Quo Vadis”, come Michał Paszyn e Roman Biliński, artisti, quasi sconosciuti in Polonia. La Fondazione assegnava loro borse di studio, offriva alloggio e sostegno, organizzava mostre. La documentazione annovera, tra l’altro, cataloghi di mostre, fotografie, ritagli di giornale. Vedi in proposito il volume del 2014.
- le attività di invio di pubblicazioni edite dai diversi ambienti dell’emigrazione polacca (in Europa, nelle Americhe), nonché di libri pubblicati all’estero. Da Roma, libri e riviste venivano spediti alle biblioteche polacche (anni 1963-1989).
- la politica della Fondazione di conferimento di borse di studio nel periodo 1963-1989 a studiosi soprattutto polacchi desiderosi di svolgere ricerche in Italia, di conoscere e confrontarsi con gli ambienti culturali, scientifici, imprenditoriali e politici italiani, di prendere utili contatti e approfondire la propria preparazione professionale. La documentazione al riguardo comprende candidature, domande, resoconti di attività, pubblicazioni e biografie dei borsisti.
- la presenza dei polacchi in Italia, in particolare dalla Seconda guerra mondiale ai giorni nostri, con particolare riferimento alle tracce del passaggio (attività, pubblicazioni, opere, biografie, fotografie) di:
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- soldati del 2° Corpo d’Armata polacco in Italia;
- artisti;
- esponenti del mondo della cultura, della società civile e dell’associazionismo polacco;
- clero;
- rappresentanti delle successive ondate migratorie dalla Polonia in Italia;
- istituzioni e organizzazioni polacche attive in Italia ieri e oggi.
- Nel 1972, su iniziativa della Fondazione, venne organizzata una raccolta di fondi in Italia e all’estero per l’acquisto di marmi destinati al Castello Reale di Varsavia, completamente raso al suolo durante la seconda guerra mondiale. Tali marmi, eseguiti in base ai disegni forniti dal Comitato di ricostruzione del Castello, vennero inviati in Polonia nel 1980. Le specifiche riguardanti caratteristiche dei marmi ed elenco dei donatori è conservata negli archivi della Fondazione.
Oltre al proprio archivio, la Fondazione conserva fondi riguardanti le attività delle seguenti iniziative e istituzioni polacche operanti a Roma negli anni 1958-1982, che contribuirono con originalità e disinteressato spirito patriottico a tenere viva l’emigrazione polacca a Roma e nella penisola nel contesto della guerra fredda e della divisione dell’Europa in blocchi:
- Organizzazione di viaggi di studio di rappresentanti polacchi in Italia (1958-1959), viaggi organizzati su iniziativa di Stanisław Gebhardt – uno dei leader dell’Unione della Gioventù Cristiano-Sociale con sede a Parigi, poi segretario generale dell’Unione Internazionale della Gioventù Cristiano-Democratica – e in collaborazione con il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana Italiana;
- Centro Esperienze Internazionali (1962-1970), nato su iniziativa di Stanisław Gebhardt. Negli anni 1963-1970 il Centro assegna borse di studio a 103 persone provenienti dalla Polonia;
- CISE-Centro Incontri e Studi Europei, nato su iniziativa di Wanda Gawrońska, Stanisław Morawski e l’architetto italiano Roberto De Luca. Il Centro riprende la già collaudata esperienza del Centro Esperienze Internazionali avvalendosi dei suoi metodi di lavoro e della sua rete di contatti (la Fondazione conserva materiali relativi al primo periodo di attività 1973-1980);
- Consiglio dei Polacchi in Italia (Rada Polaków we Włoszech, 1975-1981), costituito per iniziativa dell’ambasciatore Kazimierz Papeé del governo polacco in esilio a Londra. Il suo Comitato direttivo è composto da: Edward Szczepanik, Jan Jaworski, padre Mieczysław Kowalczyk e Stanisław Piekut;
- Circolo polacco d’incontri a Roma (Ognisko polskie w Rzymie, 1975-1982). Una delle iniziative più importanti del Consiglio dei Polacchi in Italia è la costituzione il 4 dicembre 1975 del Circolo polacco d’incontri a Roma (Ognisko polskie w Rzymie). Il Circolo conta circa 80 membri. Organizza numerosi incontri, concerti, mostre dei libri, viaggi, promuove festeggiamenti per le feste nazionali polacche. L’ultimo evento preparato del Circolo è l’incontro nel 1982 con Bohdan Cywiński, che organizza allora in Italia e in Europa aiuti per l’opposizione polacca stretta intorno a Solidarność. Il perdurare dello stato di guerra costringe a inventare nuove forme di attività, in appoggio soprattutto ai polacchi ma anche tese a informare l’opinione pubblica italiana. Sorgono così molteplici iniziative di sostegno alle quali prendono parte anche membri del Circolo.
La Fondazione Umiastowska ospita parte della documentazione relativa alla nascita, agli sviluppi, alle attività, alle assemblee annuali dell’Associazione Generale dei Polacchi in Italia (dal 1996 al 2011); assieme alla documentazione relativa alle singole organizzazioni che fanno parte dell’Associazione; e agli oltre 100 numeri del Bollettino d’Informazione “Polonia Włoska” (dal 1996 –), organo dell’Associazione. La Fondazione ha contribuito all’ideazione e alla nascita del periodico diretto editorialmente dal 1995 da Andrea Morawski, lo ha sostenuto sul piano logistico e organizzativo, e ha attivamente cooperato alla sua redazione e co-edizione.