La Fondatrice Janina Umiastowska

Janina Umiastowska, nata contessa Ostroróg-Sadowska il 15 aprile 1860 in Polonia, a Moszczenica, vicino a Piotrków Trybunalski (provincia di Łódź). Da giovane coltiva il suo talento musicale e la passione per le arti. Nel 1882, a Varsavia, sposa Władysław Umiastowski (1834-1905), agiato proprietario terriero, titolare di numerose proprietà in Lituania (regione di Vilna) e in Bielorussia, oltre che nel Regno di Polonia (tutti territori allora appartenenti alla Russia), già ufficiale dello Zar e conte pontificio (titolo ricevuto da Papa Leone XIII nel 1882). Rimasta vedova senza figli, Janina Umiastowska soggiorna frequentemente in Italia. Nel 1921 papa Benedetto XV le conferisce il titolo di marchesa. 

Conformemente a quanto stabilito col marito, Janina Umiastowska nel 1922 dona, tra l’altro, il palazzo e la tenuta di Żemłosław (Zhemyslavl’) all’Università “Stefan Batory” di Vilna (attuale Vilnius), allora parte nord-orientale della Polonia rinata dopo la Prima guerra mondiale, e vi istituisce la Fondazione scientifica Władysław e Janina Umiastowski. Nel contempo destina altre sue proprietà a centri di accoglienza per artisti, studiosi, letterati e per studenti meno abbienti. Nel 1928 scrive (con lo pseudonimo di “Nałęcz”) un volume di memorie famigliari Szmat ziemi i życia: opisy i wspomnienia, pubblicato dall’editore Gebethner e Wolff (Varsavia-Vilna), con la prefazione e postfazione del poeta e pubblicista Czesław Jankowski.  Per le sue attività socio-culturali e filantropiche è più volte decorata dalle autorità polacche. Nel 1930 è insignita del Krzyż Komandorski Orderu Odrodzenia Polski e nel 1939 del Złoty Krzyż Zasługi. 

Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale si stabilisce definitivamente a Roma, dove muore il 6 ottobre 1941. E’ sepolta nella Cappella Sepolcrale dell’Arciconfraternita del Preziosissimo Sangue di NSGC nel Cimitero Monumentale Verano.

Lapide di Janina Umiastowska, Roma, cimitero Campo Verano

Targa commemorativa nel seminterrato della Chiesa della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, in Via San Sebastianello 11, Roma, chiesa di cui la famiglia Umiastowski era benefattrice.