PRESIDENZA DI STANISŁAW A. MORAWSKI (1979-2019)
Nel 1979 la presidenza della Fondazione Janina Umiastowska è assunta da Stanisław August Morawski, già membro del Consiglio di Amministrazione dal 1968.
Emigrato da Varsavia in Italia nel 1957, dal 1969 naturalizzato cittadino italiano, Stanisław (Stanislao) A. Morawski, è sin dall’inizio impegnato a favore della Polonia. Nel 1958-1970 organizza viaggi di studio di rappresentanti polacchi in Italia. Nel 1962-1970 co-fonda e co-dirige il Centro Esperienze Internazionali, un centro di assistenza agli intellettuali polacchi (attraverso borse di studio, invio di libri in Polonia, contatti scientifici e accademici per i polacchi in Italia). Nel 1971-1972 co-fonda e co-dirige il Centro Studi Europei. Nel 1973, insieme a Wanda Gawrońska e all’architetto Roberto de Luca, crea e co-dirige (fino al 1980) il CISE-Centro Incontri e Studi Europei, altro centro costituito per svolgere attività analoghe. Nel 1975-1985 collabora con l’Unione Democratica Cristiana mondiale (dal 1982 Internazionale Democratica Cristiana), soprattutto come esperto della Polonia e dei paesi dell’est europeo. Nel 1975 co-fonda e co-dirige fino al 1981 il Consiglio dei Polacchi in Italia (“Rada Polaków we Włoszech”). Nel 1975 co-fonda la Comunità polacca di Roma (“Ognisko polskie w Rzymie”), attiva fino al 1982, di cui è Vice-presidente negli anni 1975-1978. Sul piano professionale, Stanisław Morawski, nel 1967-1974 è Vice-presidente dell’Associazione per l’Università Internazionale degli Studi Sociali Pro Deo; e dal 1975-1988 Direttore della Biblioteca della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, di cui sarà poi a lungo consulente.
Stanisław A. Morawski
BORSE DI STUDIO E LIBRI
Le attività di collaborazione internazionale avviate da Emeryk Hutten-Czapski continuano durante la presidenza di Stanisław Morawski, che rafforza le iniziative di aiuto della Fondazione Umiastowska all’intellighènzia polacca non allineata. Dal 1968 al 1989 la Fondazione assegna complessivamente circa 450 borse di studio, in maggioranza a borsisti polacchi con profilo umanistico e sociale, che raggiungono un totale di 550 fino al 2018. Prosegue inoltre il legame tra la Fondazione Umiastowska e la Fondazione Lanckoroński, che si palesa dal 1990 al 2019, quando Stanisław Morawski diviene membro del Consiglio direttivo della Fondazione Lanckoroński; e dal 1994 al 2003 è membro dell’Istituto storico polacco (Polski Instytut Historyczny, diretto da Karolina Lanckorońska), dopo aver contribuito al suo iniziale sviluppo strategico e organizzativo.
In parallelo al lavoro di assegnazione di borse di studio, per impulso del suo Presidente la Fondazione Janina Umiastowska estende l’invio di pubblicazioni e libri in Polonia, allargando le spedizioni ad altri paesi dell’Est (Romania, Cecoslovacchia). Prima nell’ambito delle attività del Centro Esperienze Internazionali, successivamente del Centro Incontri e Studi Europei e, infine, della Fondazione Umiastowska, per tutto il periodo che va dal 1963 al 1989 Roma è protagonista di una importante e instancabile politica di distribuzione e di invio di libri e pubblicazioni verso la Polonia. Le azioni svolte vanno in tre direzioni:
- distribuzione ai polacchi di passaggio o che soggiornano a Roma di pubblicazioni edite da ambienti polacchi in esilio e non disponibili in Polonia;
- rapporti di scambio di pubblicazioni con tutte le più̀ importanti istituzioni polacche di stampo scientifico e culturale, con offerta nell’ambito di tale scambio di novità editoriali scientifiche e culturali pubblicate all’estero;
- ricerca (impegnativa e laboriosa), reperimento e invio delle più svariate pubblicazioni richieste da singoli studiosi ed esponenti del mondo della cultura polacchi, indispensabili per il loro lavoro professionale.
Tali attività̀ sono portate avanti senza interruzioni fino alla fine del 1989 e terminano con la caduta dei regimi comunisti nell’Europa centrorientale.
RINNOVARSI NELLE NUOVE CONGIUNTURE (1989 E 2004)
Lo sviluppo di attività della Fondazione Janina Umiastowska rivolte alla Polonia corre parallelo al progressivo calo di interesse per la Polonia in Italia, particolarmente sensibile negli anni 1970. Solo imprevisti avvenimenti – l’elezione di Karol Wojtyła al Soglio Pontificio nel 1978, la nascita di Solidarność nel 1980, la proclamazione dello stato di guerra in Polonia nel dicembre 1981, con tutte le sue conseguenze negative – riportano dalla fine degli anni 1970 e soprattutto negli anni 1980 l’attenzione degli italiani verso la Polonia, rendendo tra l’altro necessaria l’invenzione di metodi nuovi e indipendenti per aiutare la Polonia dall’estero (e in particolare Solidarność clandestina).
Al termine di un decennio difficile, l’anno 1989 rappresenta uno spartiacque nella storia della Polonia, del blocco dei paesi dell’Est sotto dominio sovietico e della stessa URSS-Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, che cessa di esistere nel dicembre 1991. Avendo la Polonia riacquistato la propria indipendenza e sovranità – e in considerazione dei radicali cambiamenti politici, economici, sociali e culturali che hanno luogo nel Paese – la Fondazione Umiastowska ritiene opportuno innovare la propria concezione di collaborazione internazionale. La politica delle borse di studio appare presto superata. Le relazioni con le istituzioni in Polonia si sono rapidamente “normalizzate” e i giovani intellettuali e studiosi polacchi hanno ormai nuove, ampie, proficue possibilità di viaggiare, di avere contatti, di svolgere ricerche all’estero, di visitare l’Italia e il resto dell’Europa. In relazione al pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005) Roma in particolare diventa polo di attrazione quasi “obbligato” per ogni polacco. A partire dagli anni 1990 la Fondazione sposta in parte il raggio della propria azione indirizzando i mezzi finanziari disponibili verso un nuovo obiettivo: documentare – affiancando studiosi polacchi e italiani – la presenza e le attività dei polacchi in Italia nel XX secolo e promuovere appropriate ricerche in proposito.
RICOSTRUIRE LA STORIA: DOCUMENTI, IMPRONTE, TESTIMONIANZE, MEMORIE
Per impulso di Stanisław Morawski, a partire dagli anni 1990 la Fondazione delinea il seguente piano d’azione:
- censimento di dati bibliografici relativi a pubblicazioni ad ampio spettro sul tema dei polacchi in Italia nel XX secolo;
- inventario e descrizione di fonti pubbliche, degli archivi di organizzazioni e di singoli individui contenenti materiali scritti, stampati, audiovisivi riferiti alla Polonia;
- raccolta tramite interviste scritte o conversazioni registrate di ricordi e testimonianze orali relative a quanti hanno: (1) memoria del 2° Corpo d’Armata polacco che ha combattuto in Italia durante la Seconda guerra mondiale; (2) lasciato un’impronta “polacca” (culturale-artistica-politica) in Italia; (3) contribuito in modalità diverse alla formazione, sviluppo, organizzazione delle comunità polacche sorte in Italia sulla scia delle ondate migratorie dei polacchi successive all’apertura delle frontiere post-1989;
- raccolta di documentazione sull’attività più recente di singoli polacchi residenti in Italia e sulle organizzazioni e istituzioni polacche in Italia e italo-polacche nate in Italia.
A partire dal 1989, la Fondazione Umiastowska attribuisce inoltre una rinnovata importanza alle iniziative tese a (ri)portare alla luce ciò che negli anni della lunga dipendenza della Polonia dall’URSS era volutamente taciuto o falsificato dalla propaganda comunista polacca, est-europea, sovietica e occidentale. La Fondazione cerca in tal modo di contribuire, in misura proporzionale alle sue possibilità, a testimoniare la verità storica sugli anni 1918-1989 e a far conoscere meglio in Italia le realtà polacche, anche in vista dell’adesione della Polonia all’Unione Europea (nel 2004). Nell’ambito delle sue iniziative di divulgazione, la Fondazione ha, tra l’altro, finanziato e organizzato nel periodo settembre 2012-maggio 2013, insieme alla Chiesa Polacca di S. Stanislao a Roma e alla Parrocchia dei Polacchi di Firenze, un ciclo di conferenze mensili sulla storia della Polonia intitolato “Noi e lo Stato” con la partecipazione di autorevoli studiosi polacchi.
PUBBLICARE, DIVULGARE
Per la realizzazione dei suoi nuovi obiettivi, dal 1989 al 2019 la Fondazione svolge un’intensa attività editoriale (vedi Pubblicazioni) – in proprio, con altri editori, in sinergia e collaborazione con altri partner. A tal fine, indirizza gradualmente la sua azione a tessere una nuova rete di alleanze, che si concretizza in collaborazioni durature con singole persone – come la redattrice del canale culturale della Radio pubblica polacca, Ewa Prządka, specializzata nella raccolta da varie fonti di materiali sui polacchi in Italia, in particolare autrice di decine di ore di interviste a veterani, emigrati, ecclesiastici e artisti polacchi in Italia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Oppure si realizza in accordi pluriennali di cooperazione con altri Enti culturali.
L’accordo con la Biblioteca Nazionale di Varsavia e con il Pontificio Istituto degli Studi Ecclesiastici di Roma avvia una collaborazione finalizzata a identificare e catalogare stampe, documenti e libri antichi relativi alla Polonia (polonica) presenti nelle biblioteche romane. In proposito, sono pubblicati i cataloghi relativi alle biblioteche Urbaniana, Alessandrina, Casanetense, dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, e alle biblioteche del Pontificio Istituto degli Studi Ecclesiastici e del Pontificio Collegio Polacco. I risultati dei censimenti realizzati e la descrizione dei materiali raccolti sono valorizzati anche sul sito della Biblioteca Nazionale di Varsavia.
L’accordo stipulato con l’Istituto d’Arte dell’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia consente invece di effettuare il censimento e la descrizione dei monumenti sepolcrali polacchi presenti a Roma. Al riguardo, sono pubblicati a cura della Fondazione due volumi nella serie Monumenta Poloniae in Italia: il primo (1994) riguardante i monumenti sepolcrali e le lapidi polacche nelle chiese e nei conventi romani; il secondo (1999), relativo alle tombe di polacchi nei cimiteri della Capitale.
Col nuovo secolo, la Fondazione inizia a sovvenzionare un certo numero di altre pubblicazioni sia in Polonia sia in Italia: per esempio gli Atti dei colloqui italo-polacchi sulle trasformazioni istituzionali (2007, 2011, 2016, 2020); i primi volumi di “PL.It Rassegna italiana di argomenti polacchi” (2008, 2009); le prime uscite della rivista online di “Poloniaeuropae. Storie Spazi. Idee in rete” (2010, 2011); una serie di volumi sulla chiesa Cattolica e il Comunismo in Europa centro-orientale e in Unione Sovietica (2017, 2019); e altre monografie sui rapporti tra Santa Sede e Polonia (1998), sulla politica estera polacca tra le due guerre mondiali (2010), sulla Seconda grande emigrazione polacca (2016), su singole personalità politiche (2012) e artistiche polacche (2017, 2021).
Sotto la presidenza di Stanisław Morawski la Fondazione amplia notevolmente il suo patrimonio librario (vedi Biblioteca) riguardante le relazioni italo-polacche in senso lato e la presenza dei polacchi in Italia (la biblioteca attualmente dispone di circa 9 mila polonica). Tra l’altro, la Fondazione arricchisce la sua raccolta di pubblicazioni sul 2° Corpo d’Armata in Italia.
Targa commemorativa di Stanisław Morawski nel cortile della Chiesa di Santo Stanislao dei Polacchi in Roma, via Botteghe Oscure 15
Figura di riferimento dell’emigrazione polacca in Italia, apprezzato consigliere delle comunità polacche in Italia e degli interlocutori italiani interessati alle questioni polacche, coinvolto in decine di iniziative polacche e a favore della Polonia, Stanisław A. Morawski è stato più volte decorato dalle istituzioni polacche: Krzyżem Komandorskim Orderu Odrodzenia Polski (1993), Gloria Artis (2007), Krzyżem Komandorskim z Gwiazdą Orderu Zasługi Rzeczypospolitej Polskiej (2010), Krzyżem Komandorskim z Gwiazdą Orderu Odrodzenia Polski (2015), Nagrodą Ministra Kultury i Dziedzictwa Narodowego za ochronę dziedzictwa kulturowego za granicą (2017).
Su Stanisław A. Morawski guarda qui: Stanisław Morawski – Włoskie losy przodków, Instytut POLONIKA, Historia mówiona / Materiał filmowy, 2020, durata 59:49; e guarda qui: Stanisław Morawski – Historie z rodziny Mańkowskich, Instytut POLONIKA, Historia mówiona / Materiał filmowy, 2020, durata 51:12.
Leggi il numero monografico di “Polonia Włoska” dedicato a Stanisław Morawski.