La Storia, il coraggio civile e la libertà di scrivere. Presentazione del volume a cura di Andrea F. De Carlo e Marta Herling (ed. Viella, 2022).
Gustaw Herling-Grudziński (1919-2000) è stato uno scrittore, pubblicista e saggista polacco, noto soprattutto per il libro Un mondo a parte che testimoniò la sua tragica esperienza in un gulag sovietico negli anni 1940-1942. Vissuto a lungo in esilio in Italia, dove il suo percorso è stato segnato dall’incontro con Croce e dal sodalizio con Silone e Chiaromonte nella rivista «Tempo presente», solo dopo la caduta del Muro di Berlino fu pienamente riconosciuto dal mondo culturale italiano. Nel 2019 è stato dedicato alla sua opera un volume dei «Meridiani»: Etica e letteratura. Testimonianze, diario, racconti.
Questo volume, che raccoglie gli Atti del festival letterario Napoli di Herling tenutosi nel 2019 nel centenario della nascita dello scrittore, consentirà al lettore italiano di cogliere sfaccettature talora inedite non solo dell’opera, ma altresì dell’uomo che in prima persona ha combattuto per i diritti e la libertà di donne e uomini dell’epoca in cui ha vissuto, segnata dal marchio delle ideologie totalitarie e dall’ombra incombente del Male. La pubblicazione è anche l’occasione per ricordare che 75 anni fa Gustaw Herling, insieme a Jerzy Giedroyc, diede vita ad una nuova rivista, “Kultura”, il cui primo numero fu redatto e pubblicato proprio a Roma il 20 giugno del 1947. “Kultura” fu la più importante rivista della comunità polacca in esilio e uno dei mensili intellettuali più rispettati al mondo. Oltre a Jerzy Giedroyc, che ne divenne il redattore storico, e Gustaw Herling-Grudziński, fra i fondatori della rivista ci furono anche Zofia e Zygmunt Hertz e Józef Czapski, che continuò a farne parte fino alla morte. Sulle pagine di “Kultura” furono pubblicati i testi di autori come Witold Gombrowicz, Czesław Miłosz, Jerzy Stempowski, Wisława Szymborska, Melchior Wańkowicz. La sede della casa editrice fu presto trasferita a Maisons-Laffitte, vicino a Parigi, ma Gustaw Herling-Grudziński rimase il suo corrispondente italiano. Sulle pagine di “Kultura” venivano affrontate diverse questioni di carattere politico e sociale e la cultura polacca e di altri paesi fra Oriente e Occidente dell’Europa vi furono sempre presenti. Negli anni Ottanta alcuni numeri di “Kultura” furono ristampati in Polonia da editori clandestini. La rivista ha occupato un posto unico nella storia polacca per il suo alto livello di contenuti e per il suo coinvolgimento nei problemi interni del Paese. Dopo la morte del Jerzy Giedroyc, “Kultura” cessò di essere pubblicata. L’ultimo numero fu stampato nell’ottobre 2000.
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